Il timoma e gli altri tumori del timo

Il timoma e gli altri tumori del timo

Info generali
Il timo, sito nel mediastino anteriore ( spazio del torace compreso tra lo sterno e le pleure parietali), (figura) è una ghiandola del sistema linfatico, che nella sua “complessità strutturale” è deputata al processo di maturazione dei linfociti T.

La struttura ghiandolare riconosce una sezione corticale ed una midollare, in cui diverse popolazioni cellulari (cellule epiteliali timiche, linfociti, cellule dendritiche etc.) svolgono specifiche funzioni. (vedi processo della maturazione del linfocita T nel timo: filmato)
I tumori che prendono origine dalla ghiandola timica sono diversi e comunque rari: possono originare dalla cellula epiteliale timica (timoma e carcinoma timico), dalla cellula linfatica (linfomi), da cellule neuroendocrine (tumori neurondocrini) ed altre entità ancora più rare.


TET: Tumori Epiteliali Timici (timomi e carcinomi)

Il timoma è di solito un tumore a lenta crescita (non benigno!!!), le cui cellule sono simili alle normali cellule epiteliali timiche  e ne mimano le funzioni. Oggi si riconoscono diversi sottotipi patologici che hanno una diversa aggressività.

La sede anatomica della ghiandola, lo spazio retrosternale,  rende la diagnosi di questo tumore tardiva.

La sintomatologia  (tosse, dispnea, disfagia, dolore toracico) è spesso poco specifica; in altri casi è correlata al cattivo funzionamento del sistema immunitario, considerando la funzione della ghiandola timica.

La patologia del sistema immunitario che si associa in almeno il 30% dei casi al timoma è la miastenia grave.

A causa di una alterata neurotrasmissione muscolare, nella miastenia gravis, il sintomo più caratteristico è rappresentato dalla debolezza muscolare. I muscoli che controllano i movimenti oculari e palpebrali, la mimica facciale e la deglutizione sono sovente interessati. Così segni di esordio possono essere ptosi palpebrale, stanchezza e difficoltà della deglutizione.

La sindrome di Good,  anche detta agammaglobulinemia con timoma, è un’immunodeficienza secondaria a neoplasia timica, classificata dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità tra le Immunodeficienze con prevalente carenza anticorpale, caratterizzata da una riduzione della concentrazione di Linfociti B e cellule pre-B, e aumentata  suscettibilità dell’organismo alle infezioni.

La diagnosi di queste sindromi associate deve portare alla diagnosi di timoma.

Carcinoma timico
Il carcinoma timico rappresenta circa il 5-10% dei tumori del timo. Come il timoma, anche il carcinoma timico deriva dalle cellule epiteliali che rivestono il timo. Tuttavia, all’osservazione al microscopio queste cellule appaiono molto diverse dalle cellule timiche normali. Inoltre, i carcinomi timici crescono più rapidamente dei timomi e generalmente si diffondono più frequentemente in altre sedi, tanto che il trattamento del carcinoma timico è più articolato del trattamento del timoma.

La Terapia
La strategia di cura dei timomi e dei carcinomi timici è multimodale per cui deve essere affidata ad un team di esperti in centri di riferimento.

Le opzioni terapeutiche comprendono la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia.

Il trattamento dei tumori del timo dipende dal tipo di tumore, dallo stadio della malattia e dallo stato di salute generale del paziente.

Timomi e carcinomi timici non invasivi (stadio I).
Chirurgia: spesso la chirurgia in questo stadio di malattia ha intento curativo, con un rischio di ripresa di malattia in meno del 2% dei casi. Nei pazienti con miastenia gravis va posta un’attenta valutazione anestesiologica per ridurre la mortalità legata alla depressione respiratoria.

Radioterapia: non è indicata dopo chirurgia in questo stadio, va valutata qualora l’intervento non sia stato radicale oppure il paziente non sia candidato ad intervento chirurgico.

Timomi e carcinomi timici invasivi.
Operabili (stadio II):

Resezione en bloc della massa timica e le strutture coinvolte.

La Radioterapia dopo la chirurgia è generalmente raccomandata. Studi clinici retrospettivi hanno infatti dimostrato un vantaggio sul controllo locale della malattia e sulla sopravvivenza quando la radioterapia segue l’intervento chirurgico.

Inoperabili (stadi III and IVa con coinvolgimento della vena cava, della pleura, impianti pericardici, etc.):

Radiatioterapia: in questi casi un approccio radioterapiaco ha dimostrato di raggiungere controllo della malattia nel 60%-90% dei casi con un tasso di sopravvivenza media a 5 anni di circa il 50%.

Generalmente, sono sconsigliate dosi superiori ai 60 Gy a causa degli eventuali Danni radio-indotti.

Malattia metastatica (stadio IVb) e ricorrente.
Le evidenze circa le opzioni terapeutiche da adottare in questo setting di pazienti non sono molto forti. Attulamente la strategia più utilizzata è l’approccio chemioterpetico con schemi di combinazione contenenti cisplatino.

Esiste un’Organizzazione internazionale ITMIG (International Thymic Malignancies Interest Group) che promuove la cooperazione e facilita la diffusione delle conoscenze circa le neoplasie timiche e le altre patologie mediastiniche. Tale organizzazione coinvolge specialisti in più settori provenienti da diversi paesi dei cinque continenti tra cui oncologi, chirurghi toracici, radiologi, radioterapisti, patologi, neurologi e ricercatori di base.

Il CRTR è parte attiva in questa organizzazione con progetti clinici e biopatologici.

Protocolli di ricerca clinica
Presso il CRTR sono attivi i seguenti trials clinici:

EVEROLIMUS NEI PAZIENTI AFFETTI DA TIMOMA E CARCINOMA TIMICO PRE-TRATTATI CON
CHEMIOTERAPIA: STUDIO DI FASE II

Medico responsabile Dr. Ssa Giovannella Palmieri
Sponsor: Istituto Clinico Humanitas
Codice dello studio: ONC-2010-001

MULTICENTER 3-ARM TRIAL TO EVALUATE THE EFFICACY AND SAFETY OF PASIREOTIDE LAR OR EVEROLIMUS ALONE OR IN COMBINATION IN PATIENTS WITH WELL DIFFERENTIATED NEUROENDOCRINE CARCINOMA OF THE LUNG AND THYMUS,

Medico responsabile Dr. Ssa Giovannella Palmieri

 Collaborazioni scientifiche nazionali e internazionali
ITMIG: International Thymic Malignancy Interest Group

(http://www.itmig.org/)

-IFO Istituto Regina Elena Roma: dot.ssa M. Marino per tutte le revisioni istologiche oltre  che per le collaborazioni scientifiche.

Protocolli Sperimentali:

Protocollo Onc 001

Protocollo Luna